SMETTERE DI FUMARE: LA MOTIVAZIONE

“Il dottor Giuseppe Fatiga utilizza l’agopuntura e l’auricoloterapia per aiutare a smettere di fumare. Riceve a Torino in via Monte Santo 6. Chiama il 3809043007 per prenotare una seduta”

 

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Dottore, vorrei provare l’agopuntura per smettere di fumare…

Prima di trattare con l’agopuntura o l’auricoloterapia la persona che richiede il mio aiuto, valuto il suo grado di motivazione a smettere. Certo, in molti casi la persona che trova il coraggio di chiamarmi – magari dopo averci riflettuto a lungo – è davvero motivata, ma in alcuni casi non lo è realmente, ed è quindi importante distinguere le due diverse situazioni. Nel primo caso vi sono le migliori condizioni per smettere (“il terreno è fertile”), e l’agopuntura/auricoloterapia avranno le maggiori probabilità di successo, mentre nel secondo caso le probabilità saranno inferiori, per cui è raccomandabile rinviare il trattamento a un momento più favorevole, lavorando nel frattempo  sulla motivazione. Il colloquio iniziale con il mio paziente serve proprio a questo: non più di 15 minuti sono generalmente sufficienti per capire se la motivazione è sufficiente o meno.

L’importanza della motivazione

Tutti i soggetti fumatori, anche quelli più accaniti, possono smettere di fumare, se possiedono una forte motivazione. Con il termine “motivazione” non intendiamo il generico pensiero o desiderio di smettere, che ad un certo punto nasce in quasi tutti i fumatori, almeno in qualche fase della loro vita. E nemmeno l’intenzione di rivolgersi ad un professionista o un centro specializzato nella disassuefazione tabagica: qualcuno “tenta” tale strada con poca convinzione, magari perché spinto da un familiare. La motivazione è altro. Sono almeno due gli elementi che la contraddistinguono: da una parte la consapevolezza di trovarsi in una condizione che non ci soddisfa, dall’altra l’esistenza di una forte spinta a voler cambiare tale condizione. Un terzo fattore, che alimenta tale spinta, è la piena consapevolezza di possedere le risorse interiori per risolvere il problema.

In pratica, essere motivati significa essere in una condizione emotiva in cui possiamo fare quei passi che ci servono per passare dalla situazione X che non ci soddisfa alla situazione Y che è il nostro punto di arrivo: in mezzo c’è il cambiamento. Affinché questo cambiamento avvenga, dobbiamo prima di tutto avere fiducia in noi stessi e nella terapia, e poi essere in un periodo abbastanza tranquillo, libero il più possibile da tensioni familiari e lavorative. Non dobbiamo quindi essere impazienti e impulsivi, ma entrare in contatto con le nostre risorse profonde: prima di smettere concretamente, dobbiamo liberarci del fumo a livello mentale, pianificando in modo tranquillo ma deciso le nostre azioni.

E’ grazie a questa motivazione che molti soggetti sono diventati ex fumatori spontaneamente. Analizzando i dati anamnestici di migliaia di ex fumatori – che ho interrogato sistematicamente durante ogni visita ed esame diagnostico- ho potuto trarre importanti considerazioni. La prima è che molti soggetti hanno smesso spontaneamente senza alcun aiuto, e senza ricadere mai più. Ma la più importante scoperta emersa dalla raccolta dei dati è che la maggioranza dei soggetti fumatori – anche i grandi fumatori – non ha sperimentato la sindrome da astinenza nel momento in cui ha smesso spontaneamente. Infine ho scoperto che quasi tutti hanno smesso di colpo, senza una riduzione graduale del consumo di sigarette. Quindi, se la motivazione è forte, il nostro cervello è in grado di produrre tutte le sostanze che servono ad alleviare la carenza di nicotina. Una minoranza di soggetti ha sperimentato una certa sindrome di astinenza – “dottore, certo i primi giorni è stata dura”- ma ce l’ha comunque fatta da solo, senza nessun aiuto esterno.

Dottore, ma io sono un debole…

Ci sono individui che pensano di fare eccezione, perché si ritengono deboli rispetto ai soggetti di cui ho parlato sopra; tuttavia il problema di questi individui non è certo la debolezza, ma la mancanza di una forte motivazione, dovuta a sua volta all’incapacità di riconoscere le proprie risorse interiori, che esistono sempre, in ogni individuo.  Il cervello di ogni persona possiede infatti i medesimi meccanismi di funzionamento, ed il motivo per cui alcuni di questi meccanismi non scattano non è certo perché non esistono, ma perché nell’individuo fumatore sono radicate credenze e convinzioni negative, che li inibiscono. Una volta rimossi questi ostacoli emotivi e cognitivi, i meccanismi cerebrali che consentono la disassuefazione diventano pienamente operanti.

Essere motivati e non saperlo

Ci sono anche individui che pensano di non possedere sufficiente motivazione, e poi invece smettono di fumare in modo agevole, restando increduli. Talvolta accade infatti che il soggetto è pieno di risorse che aspettano solo l’occasione giusta per emergere ed essere sfruttate. L’occasione  può essere proprio l’incontro con il medico agopuntore che fa emergere tali risorse.

Per concludere…

L’agopuntura funziona molto meglio e ha maggiori probabilità di successo quando si trova la giusta motivazione, ed è per questo che valuto sempre, prima di ogni trattamento, il grado di motivazione dell’individuo.

Invito  infine il lettore a leggere il libro che ho recentemente pubblicato “Mai più schiavi della sigaretta. Smettere di fumare con l’aiuto della scienza“, nel quale insegno una serie di strategie per trovare dentro di sé la motivazione per smettere (Pintore Editore, 2023). Questo libro è disponibile sia online che nel mio studio.

“Il dottor Giuseppe Fatiga è un medico esperto nella disassuefazione tabagica. Riceve a Torino in via Monte Santo 6. Prenota una visita chiamandolo direttamente al 3809043007

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