Infiammazione cronica di basso grado e agopuntura

AGOPUNTURA E INFIAMMAZIONE

Oramai gli effetti dell’agopuntura su molteplici aspetti della salute sono noti al grande pubblico, mentre sono sicuramente meno conosciuti i suoi effetti sull’infiammazione. Questo non deve tuttavia stupire, se si considera quella che è la peculiarità dell’agopuntura, e più in generale della Medicina Tradizionale Cinese: il riequilibrio globale dell’organismo. Se paragoniamo l’insieme delle condizioni anatomiche e fisiologiche dei tessuti dell’organismo al “terreno” dove affondano le radici, risulta più semplice comprendere i concetti che ci accingiamo ad analizzare. La medicina funzionale parla anche di “matrice”, cioè della sostanza fondamentale in cui sono immerse le cellule, dalla quale esse traggono il nutrimento e le informazioni per un funzionamento ottimale. L’infiammazione comporta alterazioni molto profonde del terreno/matrice, che spesso rappresentano l’anticamera di patologie ben più gravi di natura degenerativa o tumorale. L’agopuntura che intenda riequilibrare in modo globale il funzionamento dell’individuo non può quindi prescindere dall’analisi del terreno dell’individuo.

Infiammazione cronica di basso grado 

In medicina, per definire le caratteristiche dell’infiammazione usiamo alcuni termini latini. Rubor, che significa arrossamento, si riferisce all’aumento dell’afflusso di sangue nella zona dell’infiammazione. Calor è il calore tipico delle zone infiammate, dove appunto arriva più sangue. Tumor significa gonfiore, in quanto si verifica una fuoriuscita di liquido dai vasi che imbeve i tessuti, aumentandone volume e consistenza. Il dolor (dolore) è il risultato della stimolazione dolorosa delle fibre nervose da parte delle sostanze infiammatorie rilasciate dalle cellule dell’infiammazione. Queste qualità sono ben percepibili tanto dal medico quanto dal paziente stesso: è il caso di una zona del corpo che subisca un trauma, oppure di un’area dove si manifesta un’infezione. Oggi però si attribuisce sempre più importanza a una forma di infiammazione più subdola, chiamata infiammazione cronica di basso grado, che per lo più non si vede in modo macroscopico, né si manifesta nel modo eclatante che abbiamo descritto, ma tende al contrario a ”mascherarsi” (per questo definita silente).  Solo se andiamo a ricercare in modo mirato le sue manifestazioni, spesso sotto forma di sintomi lievi, vaghi o indefiniti, allora riusciamo a coglierla. Questo nemico ruba silenziosamente pezzetti della nostra salute, producendo alterazioni microscopiche che possono essere evidenziata esclusivamente con indagini fini come il dosaggio della PCR ultrasensibile, o attraverso una disanima clinica scrupolosa e globale. Per un agopuntore è molto importante anche l’esame dei polsi e della lingua. Queste modificazioni dei tessuti, per quanto minime in una prima fase, si amplificano in modo progressivo, come un incendio, producendo, in tempi lunghi ma in modo inesorabile, gravi patologie cardiovascolari, degenerative e tumorali.

Le cause dell’infiammazione cronica di basso grado

Innanzitutto questa condizione patologica si evidenzia in modo più marcato nel corso dell’invecchiamento, per tre ragioni: 1) il progressivo accumulo, anno dopo anno,  di sostanze pro-infiammatorie e pro-ossidanti 2) la progressiva perdita di efficienza dei meccanismi in grado di contrastarle 3) l’effetto prolungato nel tempo di uno stile di vita malsano. Il termine “ inflammaging” è il termine moderno con cui si indica proprio l’infiammazione cronica di basso grado legata al progressivo invecchiamento. Ovviamente molto dipende dal contesto individuale, poiché possono esserci soggetti giovani in cui si osserva già un quadro di questo tipo, e viceversa persone anziane prive di questa condizione. L’invecchiamento si svolge dunque in modo sostanzialmente fisiologico se coltiviamo uno stile di vita sano lungo l’intero arco della nostra vita, possibilmente sin dall’infanzia. L’infiammazione cronica di basso grado si previene e si combatte soprattutto così. Ma vediamo ora quali sono i suoi segni distintivi e quali le cause.

Infiammazione cronica di basso grado: sintomi e cause

Essenzialmente, questo stato infiammatorio deriva da una produzione anomala di alcune sostanze infiammatorie, chiamate citochine. Si tratta di molecole prodotte da tutte le cellule del corpo umano per comunicare tra loro, e in particolare dalle cellule del sistema immunitario. Le citochine, una volta liberate nella matrice, si legano a speciali “antenne” situate sulla superficie delle cellule vicine – i recettori – influenzando il loro funzionamento. Anche i batteri che costituiscono il nostro microbiota intestinale inducono la continua produzione di citochine, che influenza non solo la mucosa intestinale e quindi i processi digestivi, ma tutto l’organismo: questo avviene attraverso l’intermediazione delle cellule del sistema immunitario che sono presenti in alto numero nella mucosa dell’intestino. Le citochine svolgono innumerevoli funzioni nel corpo umano, ma possiamo grossolanamente suddividerle in due categorie proprio sulla base dei loro effetti sull’infiammazione: pro-infiammatorie e antinfiammatorie. Favoriscono l’nfiammazione l’IL-2, IL-2,l’IL-6 e il TNF, mentre la contrastano l’IL-4, l’IL-10, gli interferoni e il TGF-beta. In un corpo sano questi due tipi di citochine sono in equilibrio, come i piatti della bilancia, mentre in un corpo infiammato quelle pro-infiammatorie prevalgono nettamente su quelle anti-infiammatorie. Le cause risiedono innanzitutto in cattive abitudini alimentari, come il consumo eccessivo di alcolici, cibi spazzatura, farine raffinate, dolci, bevande zuccherate. Il fumo di sigaretta è un’altra causa rilevante, così come la scarsa attività fisica. Pure lo stress e gli squilibri psico-emotivi promuovono lo stato infiammatorio. Ci sono anche cibi antinfiammatori, provenienti essenzialmente dal mondo vegetale (frutta, legumi, verdure etc…) ma pure dal mondo animale (un esempio per tutti gli omega 3 del pesce) che contrastano efficacemente l’infiammazione. In altre pagine abbiamo parlato dello stress cronico, della sindrome da stanchezza cronica, dell’insulino-resistenza e dell’acidosi tessutale: cosa accomuna tutte queste condizioni? Proprio l’infiammazione cronica di basso grado, che ne è la diretta conseguenza. Per quanto si riferiscano ad aspetti patologici diversi, tutte hanno in comune l’infiammazione dei tessuti, o in altri termini l’inquinamento della matrice. Per esempio, oggi è oramai acclarato che l’insulina svolge un’azione pro-infiammatoria su tutti i tessuti dell’organismo. Per quanto concerne lo stress, si verifica un incremento del cortisolo, che al contrario dell’insulina svolge un’azione anti-infiammatoria. Questo vale tuttavia solo nella prima fase dello stress, cioè nello stress acuto, mentre nello stress cronico il cortisolo altera il funzionamento del sistema immunitario, portando a uno sbilanciamento del sistema delle citochine in senso pro-infiammatorio: è così che si spiega l’aumento del rischio di malattie cardio-vascolari, degenerative e anche tumorali nelle persone affette dallo stress cronico. Veniamo ora ai sintomi dell’infiammazione cronica di basso grado, che sono al quanto sfumati, come abbiamo anticipato. A mio avviso, i sintomi neuro-psichici sono i campanelli d’allarme più significativi: ansia, preoccupazioni immotivate, tendenza alla depressione e all’apatia, irritabilità, alterazioni della memoria e della concentrazione, sensazione di nebbia mentale e insonnia. Le alterazioni del ritmo sonno-veglia sono nella mia esperienza i segnali più rilevanti, anche alla luce dei recenti studi scientifici, che le correlano a numerose alterazioni del sistema delle citochine. Non è poi un caso che tutte queste manifestazioni neuropsichiche siano estremamente simili a quelle che si verificano nel Covid e nel Long Covid per effetto della “tempesta citochinica”. Ci sono inoltre i sintomi connessi alle alterazioni del microbiota intestinale, quali dispepsia, acidità gastrica, reflusso gastro-esofageo, alterazioni dell’alvo, feci non formate, meteorismo, flatulenza, dolori addominali. Nei soggetti con infiammazione cronica di basso grado sono peraltro molto frequenti le intolleranze alimentari, proprio perché prevale una flora batterica incapace di processare determinati alimenti, con fenomeni di fermentazione e putrefazione che producono veri e propri veleni, come l’indolo, lo scatolo e le amine aromatiche. Come detto, una flora batterica disbiotica influenza poi in modo negativo il sistema immunitario della mucosa intestinale, e quindi tutto l’organismo, in virtù della connessione di questo sistema con tutte le altre stazioni linfatiche, anche quelle molto distanti. A questo proposito, non dimentichiamoci che l’intestino comunica continuamente con il cervello, influenzando i neurotrasmettitori. La stanchezza immotivata è un altro importante sintomo, poiché il metabolismo energetico cellulare è meno efficiente in corso di infiammazione cronica. In presenza di infiammazione cronica. Vi è anche una ridotta capacità difensiva dell’organismo, che è maggiormente predisposto alle infezioni e alle influenze stagionali. Degna di nota è pure la maggiore tendenza a percepire più intensamente ogni forma di dolore, poiché la concentrazione di serotonina del cervello tende a essere più bassa, anche per effetto della flora batterica intestinale patogena che tende a distruggerla.

Agopuntura e infiammazione

Oggi innumerevoli studi scientifici hanno dimostrato la capacità dell’agopuntura di influenzare positivamente il sistema delle citochine, incrementando quelle ad azione anti-infiammatoria, e riducendo quelle pro-infiammatorie. Nello specifico, sono stati appurati benefici effetti sul sistema immunitario, che risulta potenziato da questa terapia: per esempio, si osserva una maggiore efficienza delle cellule Natural Killer (NK), quelle che distruggono anche le cellule tumorali, così come dei linfociti, dei macrofagi e dei granulociti neutrofili. Il risultato è duplice: da un lato, per effetto dell’ agopuntura, possiamo difenderci meglio dalle aggressioni esterne e dalle proliferazione delle cellule tumorali, dall’altro le cellule del sistema immunitario sono stimolate a rilasciare in modo perfettamente bilanciato le citochine. L’agopuntura riequilibra in modo molto potente la produzione di cortisolo agendo sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, cioè su quel sistema di  segnali che il cervello invia  alle ghiandole surrenali per innescare il rilascio di questo ormone. La capacità dell’agopuntura di riequilibrare il sistema nervoso autonomo contribuisce a ridurre i meccanismi dello stress,  soprattutto quello cronico, il più insidioso: nello specifico, attraverso gli aghi possiamo incrementare l’attività calmante del sistema parasimpatico e ridurre quella eccitatoria del sistema ortosimpatico. L’agopuntura si è anche rivelata idonea a frenare l’insulino-resistenza che è una delle cause dirette dell’infiammazione cronica di basso grado. Pure l’azione dell’agopuntura sul microbiota intestinale e’ significativa attraverso plurimi meccanismi, che vanno dalla riduzione dell’ansia e dello stress al miglioramento dei processi digestivi e dell’elaborazione dei cibi, contemplando anche una peristalsi più dolce e fisiologica. In sostanza, l’agopuntura sembra davvero agire un po’ a tutti i livelli dell’infiammazione cronica di basso grado, sia sulle cause (effetti sulle citochine, sullo stress, sul microbiota etc…) sia mitigando molti dei suoi sintomi, come l’ansia, la depressione, la difficoltà di concentrazione, la nebbia mentale e l’insonnia. Per quanto riguardo l’ansia, ho scritto nel 2017 un intero libro su questo tema, descrivendo tutti gli effetti dell’agopuntura anche alla luce dei recenti studi di neuroscienze. Attraverso l’agopuntura è possibile accrescere la propria energia sentendosi meno stanchi e, come detto, la propria resistenza alle infezioni. Gli effetti sul sistema gastrointestinale sono anch’essi vistosi: munore acidità e reflusso, un alvo più regolare e una digestione generale più agevole, con un incremento della tolleranza ai cibi verso cui il soggetto era in precedenza intollerante.  In conclusione, abbinando all’agopuntura un’alimentazione sana e uno stile di vita corretto è davvero possibile prevenire e curare l’infiammazione cronica di basso grado che, sempre più, si sta rivelando una delle più grandi piaghe della nostra società moderna.

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