Emicrania primaria e secondaria


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Si parla di emicrania  primaria o essenziale quando non vi sono altre patologie mediche sottostanti. L’emicrania è invece secondaria quando rappresenta il sintomo di un’altra patologia, che deve essere pertanto esclusa prima di sottoporsi ad un trattamento di agopuntura.

Emicrania secondaria. Una patologia che può causare un’emicrania è ad esempio l’ipertensione arteriosa. Nella mia esperienza, nel mio studio di agopuntura a Torino, ho assistito soggetti che, in modo inspiegabile, presentavano nella notte violente crisi di emicrania. Effettuando un Holter pressorio delle 24 ore ci siamo accorti di picchi di aumenti della pressione arteriosa nel corso della notte: è bastato ottimizzare la terapia antipertensiva per domare completamente le crisi notturne. L’ipertensione arteriosa è molto frequente, e spesso è una condizione sconosciuta al paziente e al medico, e va sempre considerata quale possibile causa di emicrania.

Un’altra condizione molto frequente, e che ho più volte riscontrato nel mio studio di agopuntura di Torino, è la carenza di ferro, specie nelle donne in età fertile e che hanno cicli mestruali molto abbondanti. Anche se gli esami del sangue, ed in particolare l’emocromo, non rivelano una condizione di anemia manifesta, è tuttavia frequente una carenza di ferro all’interno delle cellule, evidenziata da una riduzione della ferritina, un altro esame del sangue molto semplice da eseguire.

Questa condizione, nota come sideropenia, va assolutamente corretta per poter curare con successo l’emicrania, attraverso l’agopuntura.

Un’altra forma di emicrania secondaria molto frequente è quella da astinenza da alcune sostanze, la più nota delle quali è la caffeina. Talvolta, in modo inconsapevole, si modifica l’assunzione di caffè, trascorrendo dei giorni senza assumerlo, o riducendo da un giorno all’altro drasticamente il numero di tazzine bevute: il corpo entra in uno stato di astinenza, e compare l’emicrania. Chi soffre regolarmente di emicrania dovrebbe tener conto di questa evenienza.

Altre cause di emicrania, meno frequenti ma che non vanno mai sottovalutate, sono quelle intracraniche, come gli aneurismi, gli ematomi, le emorragie cerebrali, gli ictus ed i tumori. Di nuovo prima di sottoporsi ad agopuntura a Torino è bene verificare queste condizioni.

L’arterite temporale di Horton è un’infiammazione dell’arteria temporale che può causare un’emicrania secondaria: gli esami del sangue, in tale condizione, dimostrano un aumento della VES e della PCR.

Alcune patologie del capo, come le sinusiti e le malattie dei denti, possono causare dolori che possono confondersi con un’emicrania e che richiedono un’attenta diagnosi di esclusione. Può infatti capitare che il paziente sembri soffrire di emicrania ed invece presenti una chiara sinusite frontale. Ma può anche capitare l’opposto, cioè che il soggetto sembri soffrire di sinusite ed invece sia un emicranico a tutti gli effetti, come dimostrato dalla perfetta normalità dei seni paranasali ad una radiografia o una TAC.

Nel mio studio di agopuntura di Torino valuto sempre la possibile presenza/assenza di tali patologie, anche se il soggetto sofferente di emicrania deve sempre sottoporsi alle opportune visite dal medico di base e/o dallo specialista prima di sottoporsi al trattamento con agopuntura.

Le alterazioni metaboliche possono essere causa di un’emicrania secondaria. Spesso si tratta di condizioni misconosciute, come nelle alterazioni del sodio: più di una volta nel mio studio di agopuntura di Torino mi sono imbattuto in alcuni emicranici anziani che presentavano un’importante riduzione del sodio nel sangue. Questa condizione, nota come iposodiemia, può essere ad esempio causata da un abuso di farmaci diuretici e lassativi e, se non diagnosticata e trattata, può avere conseguenze molto gravi.

La ridotta funzionalità tiroidea, condizione nota come ipotiroidismo, può essere un’altra importante causa di emicrania secondaria.

Emicrania primaria.L’emicrania primaria, chiamata anche essenziale, non ha cause note alla sua base.

Esiste una predisposizione genetico-familiare all’emicrania, come documentato dal fatto che i due terzi dei pazienti emicranici appartengono a nuclei familiari in cui si sono manifestati casi analoghi.

Quello che si è scoperto è invece il meccanismo che scatena l’emicrania, che coinvolge da una parte una struttura del cervello che funge da “interruttore”, e dall’altra i vasi sanguigni del cranio.

 

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L’interruttore è rappresentato dal trigemino, uno dei nervi contenuti nel cranio, ed una volta attivato emette un segnale diretto a tutti i vasi sanguigni del cranio, ed in particolare quelli delle meningi.

Nell’aura questi impulsi elettrici restringono i vasi, causando un ridotto apporto di ossigeno ad alcune aree del cervello, come quelle della visione: ecco spiegate ad esempio le alterazioni visive dell’aura.

Il ridotto apporto di ossigeni ai tessuti fa produrre una serie di sostanze, la cui funzione è quella di ristabilire la circolazione sanguigna, e per questo chiamate vaso-dilatatrici. La più importante di queste è la CGRP, ed è il target dei nuovi farmaci in sperimentazione.

Queste sostanze si accumulano progressivamente nel corso dell’aura e al termine di essa raggiungono la loro concentrazione massima. A questo punto dilatano in modo violento ed improvviso i vasi cerebrali, causando il dolore pulsante dell’attacco emicranico.

Se nell’attacco acuto è il trigemino il protagonista principale, dopo mesi-anni di attacchi ripetuti diventano importanti le alterazioni di un’altra struttura del cervello, il PAG (sigla di “grigio periacqueduttale”).

Dai recenti studi emerge che, dopo ogni crisi, si accumulano nel PAG quantitativi sempre maggiori di radicali ossidanti, che compromettono in modo sempre più grave l’attività dei neuroni di questa struttura. Poiché il PAG è una centralina che regola l’attività di tutto il cervello e che funziona come un “freno”, quando non funziona più come deve si generano nel cervello scariche elettriche anomale, e quindi crisi emicraniche, sempre più intense e sempre più frequenti.

L’agopuntura da me praticata nel mio studio di Torino è capace di spegnere l’interruttore delle crisi, il trigemino, e contemporaneamente di prevenire l’accumulo di radicali ossidanti nel PAG.

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