La sindrome del muscolo tensore del timpano: a Torino si cura con l’agopuntura

SINDROME DEL MUSCOLO TENSORE DEL TIMPANO

Rieccoci con un nuovo articolo, e con una nuova sindrome da conoscere. Sin dai tempi dell’Università sono stato sempre affascinato dalle sindromi, cioè da quell’insieme di sintomi che spesso rientrano sotto il nome del loro scopritore, o che comunque hanno un nome bizzarro. Andiamo oggi a conoscere questa sindrome, e soprattutto scopriamo come l’agopuntura può rappresentare una terapia molto valida per risolverla. Denominata anche TTTS (Tensor Tympani Tensive Syndrome), è considerata alquanto rara, ma la sua incidenza potrebbe essere ben superiore a quanto pensiamo, in considerazione della sua rilevante importanza nella fisiologia umana. A soffrire è un piccolo muscolo che pone in comunicazione la parte superiore della faringe con l’orecchio medio: il muscolo tensore del timpano.

L’ANATOMIA DEL MUSCOLO TENSORE DEL TIMPANO

Questo piccolo muscolo origina nel tetto del faringe, contraendo intimi rapporti con i muscoli faringei e con il muscolo elevatore del velo palatino. Il suo ventre muscolare si pone in relazione con la porzione squamosa dell’osso temporale, collocandosi in una doccia., e da  qui prosegue all’interno di un canale osseo, portandosi verso l’orecchio medio, dove si inserisce sul manico del martello, l’ossicino che è attacco alla membrana timpanica (conosciuta anche semplicemente come timpano).

LA FISIOLOGIA DEL MUSCOLO TENSORE DEL TIMPANO

Il compito di questo muscolo è duplice. Da un lato protegge l’orecchio dai rumori prodotti dalla masticazione, che per motivi di vicinanza verrebbero “amplificati” tanto da essere percepiti come insopportabili, se non vi fosse appunto questo muscolo che, contraendosi, tende il timpano proteggendolo dalle vibrazioni. Dall’altro lato entra in azione quando vi è un rumore ambientale troppo forte: anche in questo caso incrementa la tensione della membrana timpanica, filtrando le sonorità ambientali, che diventano così tollerabili e percepibili. Ecco perché, uscendo da una discoteca, si percepisce un acufene ad alta frequenza sotto forma di “fischio”: la membrana timpanica, per qualche ora, resta in uno stato di tensione.

LA SINDROME DEL MUSCOLO TENSORE DEL TIMPANO

Per svariate ragioni, il muscolo tensore del timpano può sviluppare una tensione di carattere patologico oppure improvvisi spasmi (in altri termini repentine contrazioni), questi ultimi percepiti spesso come schiocchi o scoppiettii. L’eccessiva tensione del muscolo si ripercuote poi sulla percezione dei suoni e dei rumori. In primo luogo, il sistema di trasmissione dei suoni diventa rigido per l’eccessiva tensione della membrana timpanica e della catena degli ossicini: ne deriva una difficoltà a comprendere il linguaggio parlato o senso di ovattamento auricolare. Oltre che indeboliti, i segnali uditivi possono anche essere distorti, risultando fastidiosi e disturbanti, fenomeno denominato iperacusia. Infine la capacità di filtrare i suoni ambientali può essere compromessa, con la comparsa di suoni disturbanti a bassa o alta intensità, cioè dei ben noti acufeni. Oltre che determinare sintomi uditivi, questa sindrome si caratterizza anche per altri sintomi, che sono dovuti all’accumulo di acido lattico all’interno del muscolo, in particolare dolore di tipo trafittivo in corrispondenza dell’occhio o subito dietro ad esso (retrobulbare), che può anche talora simulare un’emicrania.

LE CAUSE DELLA SINDROME DEL MUSCOLO TENSORE DEL TIMPANO

Vediamo ora quali sono i motivi per cui il muscolo tensore del timpano può entrare in uno stato di contrattura patologica. Il muscolo tensore del timpano condivide con i muscoli masticatori la medesima origine embriologica dalla prima tasca del primo arco branchiale. Questo ci fa capire quanto la masticazione e l’articolazione temporo-mandibolare (ATM) siano funzionalmente correlate all’udito: condizioni come le malocclusioni e il bruxismo, attraverso microtraumi, possono comportare un iper-lavoro del muscolo tensore del timpano per “assorbire” i rumori e le vibrazioni che altrimenti sarebbero intollerabili. Ricordiamoci infatti che essi verrebbero inevitabilmente amplificati, essendo molto vicini alla catena degli ossicini e ai recettori uditivi cocleari. Anche le distonie neurovegetative, cioè le alterazioni funzionali del sistema nervoso autonomo derivanti da condizioni di ansia e di stress, possono comportare uno spasmo del muscolo del tensore del timpano. Lo stress e l’ansia sono del resto chiamate in causa anche nella genesi del bruxismo, che rappresenta come detto una delle cause della sindrome. Queste condizioni psicoemotive le riscontriamo poi anche nella cervicalgia tensiva, che insieme alla cefalea tensiva, al bruxismo, alle malocclusioni e alle patologie dell’ATM rientra nella famiglia delle disfunzioni cranio-cervico-mandibolari (DCCM): e non a caso nei DCCM si osserva frequentemente anche la sindrome del tensore del muscolo del timpano. Insomma, sembra essere un po’ tutto collegato: tensioni psicoemotive, tensioni muscolari e tensioni del sistema uditivo fanno tutte capo all’ansia e allo stress. Naturalmente, anche le posture errate possono concorrere a queste tensioni.

La terapia della sindrome del tensore del timpano e l’agopuntura

Non esiste una terapia medica univoca per questa sindrome. Per lo più sono utilizzate benzodiazepine e miorilassanti, che hanno l’obiettivo di tranquilizzare il paziente – che spesso come abbiamo visto mostra segni di stress – e allentare la tensione sul timpano. L’agopuntura rappresenta un’ottima opzione terapeutica per questa sindrome, esercitando innumerevoli effetti terapeutici ad ampio spettro. L’azione miorilassante dell’agopuntura è ad esempio documentata, e possiamo sfruttarla per decontrarre, oltre al muscolo tensore del timpano, anche la muscolatura masticatoria e cervicale che, come abbiamo visto, sono spesso sofferenti. In effetti l’agopuntura è una terapia valida anche per la cervicalgia tensiva e il bruxismo. L’agopuntura esercita poi una profonda azione di regolazione del sistema nervoso centrale, risolvendo la sottostante condizione di stress e ansia. Va infine menzionata la possibilità di ricalibrare – attraverso l’agopuntura – il sistema nervoso autonomo, ristabilendo un perfetto equilibrio tra il sistema orto e parasimpatico.

© 2013 - 2020 Dott. Giuseppe Fatiga   -   Iscrizione #19377 all'Ordine dei medici di Torino   -   P. IVA: 08706300012   -   Tutti i diritti riservati
L'accesso o l'utilizzo di questo sito è subordinato all'accettazione dell'Uso dei Cookie per migliorare l'esperienza di navigazione