ALLERGIE E LINFOCITI T HELPER

Linfociti T helper 1 e 2

Al centro delle manifestazioni allergiche esiste un’alterazione della bilancia T helper1 e T helper2: queste due tipologie di cellule, per garantire un corretto funzionamento del sistema immunitario, devono infatti essere in equilibrio come i piatti di una bilancia, cooperare e non prevaricare l’una sull’altra. Infatti le funzioni svolte da questi due tipi di linfociti T sono diverse e complementari, come abbiamo visto in un’altra pagina: qui ricordiamo che il tipo 1 interviene soprattutto quando l’organismo deve distruggere un agente patogeno localizzato all’interno delle cellule, mentre il tipo 2 opera soprattutto quando c’è un’infestazione da elminti (parassiti vermiformi). Queste due tipologie di linfociti si formano per effetto di sostanze diverse: l’interleuchina 12 e l’interferone gamma inducono la formazione dei T helper 1, mentre i T helper 2 sono attivati dall’interleuchina 4. A loro volta, questi due differenti tipi di T helper producono sostanze diverse, che attivano risposte altrettanto specifiche. I T helper 1 producono l’interferone-gamma che attiva i macrofagi in modo che distruggano le cellule infettate, mente i T helper 2 producono soprattutto l’interleuchina 4 (e in minor misura l’interleuchina 13) che, a sua volta, induce la produzione delle immunoglobuline E (IgE) da parte dei linfociti B/plasmacellule, permettendo la distruzione dei parassiti in condizioni fisiologiche.

Allergie: interazione tra l’ambiente e i fattori genetici

Il fattore cruciale al centro del meccanismo allergico è un’esagerata produzione di Immunoglobuline E che, in condizioni fisiologiche, dovrebbero servire esclusivamente a combattere alcuni specifici tipi di infezioni, come quelle parassitarie. In conseguenza del contatto con una sostanza inalatoria e alimentare – chiamata allergene – l’organismo produce questi tipi di anticorpi, che si legano alla superficie dei mastociti e dei granulociti basofili, due tipi di cellule localizzate in corrispondenza della porta di ingresso dell’allergene, a livello dei tessuti cutanei/sottocutanei e delle mucose: quando l’allergene attraversa la barriera cutanea o mucosa, si lega alle immunoglobuline E adese sulla superficie di queste cellule, che, comportandosi da antenne, eccitano la loro membrana cellulare che “degranula”. Queste cellule contengono infatti dei granuli che, in caso di contatto con l’allergene, si portano verso la membrana di rivestimento, riversando il loro contenuto all’esterno: poiché i granuli contengono istamina in altissima concentrazione, ecco che i tessuti adiacenti s’infiammano, producendo le ben note reazioni allergiche. Ma perché si formano le IgE? Perché in alcuni individui l’allergene produce l’allergia e in altri no? Questo dipende innanzitutto dal particolare assetto genetico dell’individuo. Infatti, in alcuni soggetti cosiddetti atopici, che hanno in famiglia molti consanguinei allergici, esistono dei geni che fanno produrre alti livelli di interleuchina 4. Questa citochina, come abbiamo visto, attiva i linfociti T helper 2 i quali , a loro volta, fanno produrre le IgE. Vi è poi un meccanismo ambientale, legato al ridursi dei contatti con gli agenti microbici rispetto al passato: la migliore igiene e la costante disinfezione degli ambienti hanno fatto sì che il sistema immunitario si sia disabituato a reagire nei confronti delle infezioni batteriche e virali – che si basano su altri tipi di anticorpi come le IgA e le IgG – orientandosi quindi verso la produzione delle IgE, che normalmente servono per combattere le infezioni di tipo parassitario.

Agopuntura e allergie

Eccoci al dunque. L’agopuntura agisce nel cuore dei meccanismi allergici, modulando l’attività dei linfociti T helper 1 e 2: queste due popolazioni ritornano in una condizione di equilibrio, ed il risultato è una rieducazione dei linfociti B, che riducono la loro produzione di immunoglobuline E. Alcuni studi dimostrano che l’agopuntura riduce la produzione di interleuchina-4 e quindi la differenziazione dei linfociti nei T helper 2. L’agopuntura possiede però tante azioni aggiuntive, tra cui la produzione di cortisolo, importantissimo ormone antinfiammatorio naturale, e la regolazione del sistema nervoso autonomo, anch’esso implicato nella genesi delle allergie. E’ rilevante anche l’azione sul microbiota intestinale, che descriveremo in un’altra pagina.

© 2013 - 2020 Dott. Giuseppe Fatiga   -   Iscrizione #19377 all'Ordine dei medici di Torino   -   P. IVA: 08706300012   -   Tutti i diritti riservati
L'accesso o l'utilizzo di questo sito è subordinato all'accettazione dell'Uso dei Cookie per migliorare l'esperienza di navigazione