☯Il quartiere Vanchiglia di Torino e l’agopuntura

Secondo le fonti storiche, in corrispondenza di questo quartiere era collocato l’insediamento dei “Taurini”, popolazione autoctona antecedente all’invasione romana. Posto in una zona paludosa, il borgo originario era piuttosto fatiscente. Solo dal 1862 si avviò la sua riqualificazione, in particolare con la costruzione della chiesa di Santa Giulia. Vanchiglia ha vissuto negli ultimi anni un’ulteriore notevole riqualificazione, soprattutto grazie all’afflusso di moltissimi studenti che frequentano l’adiacente Campus Einaudi, l’avveniristica opera architettonica progettata da Norman Foster. La presenza di giovani ha indotto, parallelamente, la nascita di innumerevoli locali notturni, soprattutto dei winebar. Degni di nota sono poi l’ospedale Gradenigo, fondato nel 1899, e la “Fetta di polenta”, un bizzarro edificio che ha l’aspetto di un sottilissimo trapezio.

L’agopuntura

Nelle immediate vicinanze del quartiere Vanchiglia è situato lo studio di agopuntura del dottor Giuseppe Fatiga, in una piccola e tranquilla via del quartiere Vanchiglietta, in via Monte Santo 6. In questo studio si pratica non solo l’agopuntura, ma anche molte altre discipline affini appartenenti alla medicina Tradizionale Cinese, quali la moxibustione e la coppettazione. L’agopuntura, potenziata da queste antiche forme di terapia, consente di trattare numerose patologie, dolorose e non, attraverso un’azione di riequilibrio dell’intero organismo, sia nelle sue componenti fisiche che in quelle psicoemotive. L’efficacia di questa medicina è stata avvalorata in temi recenti da numerosi studi scientifici, tra cui quelli di Risonanza Magnetica Funzionale. E’ possibile cioè vedere cosa accade nel cervello quando vengono stimolati specifici punti, dimostrando che l’agopuntura regola in maniera profonda molte aree implicate nella genesi di moltissimi disturbi.

L’agopuntura nell’ansia

L’agopuntura è altamente efficace nel trattamento dei disturbi d’ansia e di panico, per la sua capacità di riequilibrare specifiche aree del cervello. In particolare, l’agopuntura riduce l’attività elettrica dell’amigdala, che rappresenta l’interruttore principale dell’ansia nelle condizioni di potenziale pericolo. Questa tecnica riesce anche a rafforzare la corteccia cerebrale, soprattutto quella prefrontale, che è deputata al controllo dell’emotività. Se consideriamo l’amigdala come l’acceleratore dell’ansia, e la corteccia cerebrale prefrontale come il freno, possiamo meglio comprendere la potentissima azione regolatoria dell’agopuntura nei disturbi d’ansia.

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