☯Il quartiere Cavoretto di Torino e l’agopuntura

Cavoretto è un vasto quartiere posto in parte lungo il fiume Po, ed in parte nella regione precollinare e collinare della città di Torino. È quest’ultima la parte più caratteristica del quartiere, separata dal resto della città da una zona boschiva e selvatica. Degni di menzione sono il grazioso parco Europa, e ancor di più il Parco della Rimembranza, posizionato sul Bric della Maddalena, inaugurato nel 1925 da Vittorio Emanuele III per il decennale della prima guerra mondiale. Il Parco della Rimembranza è meta di molti torinesi, che vi si recano nelle giornate di bel tempo per godere una splendida vista sulla città sottostante. Al suo interno si trova la statua della Vittoria alata, provvista di un faro luminoso e per questo visibile da molte zone della città di Torino, e voluta da Gianni Agnelli nel 1928, per il decennale della vittoria italiana. Ai piedi della statua si può leggere l’epigrafe scritta dal poeta Gabriele D’Annunzio, amico del senatore.

L’agopuntura

La medicina moderna fatica ad accettare la validità dell’agopuntura come vera e propria medicina, e questo per numerose ragioni. Innanzitutto l’agopuntura fa parte della Medicina Tradizionale Cinese, che è basata su concetti filosofici indigesti per la medicina occidentale. Viene poi contestato all’agopuntura di non aver mai dimostrato l’esistenza dei meridiani energetici in cui si suppone avvenga la circolazione del qi. Infine la medicina ufficiale sottolinea che l’agopuntura praticata su punti di agopuntura “casuali”, scelti cioè senza alcun criterio, possiede gli stessi effetti dell’agopuntura basata sulla diagnostica cinese. Si può ribattere a ognuna di queste contestazioni. Innanzitutto il fatto che si tratti di una disciplina basata su concetti incomprensibili per noi occidentali – come il qi e i meridiani – non vuol dire che non sia valida. Come invece suggerito da moltissimi studi, che ne hanno accertato un’indiscutibile efficacia, persino superiore ai farmaci, in svariate condizioni cliniche che vanno dall’emicrania, alla nausea in gravidanza e durante chemioterapia, al dolore cronico. È vero che vi è una componente placebo nell’agopuntura, e che pungere un punto qualsiasi produce effetti terapeutici proprio in virtù di questo meccanismo, ma è altrettanto vero che l’effetto placebo c’è in qualsiasi terapia, e che vi sono indiscutibilmente effetti specifici dell’agopuntura che vanno al di là dell’effetto placebo. E infine una terapia che si dimostri superiore ai farmaci in molte condizioni, oltre che priva di effetti collaterali, deve essere considerata valida e raccomandata a tutti i pazienti.

L’agopuntura nel mal di testa

Tutte le forme di mal di testa si giovano dell’agopuntura, dall’emicrania alla cefalea tensiva fino alla cefalea a grappolo. Tutti gli studi scientifici condotti fino ad oggi confermano che l’agopuntura è efficace almeno quanto i farmaci nella maggior parte di questi disturbi, senza tuttavia presentare alcun effetto collaterale. Il campo di applicazione più importante è senza dubbio la profilassi dell’emicrania, soprattutto quando il numero delle crisi è superiore a 4 al mese. L’agopuntura svolge moltissime azioni nel mal di testa, ed in particolare riequilibra le regioni del cervello implicate nello scatenamento degli attacchi, come dimostrano gli studi di Risonanza Magnetica Funzionale. Non va neppure trascurata la capacità dell’agopuntura di regolare la sfera psicoemotiva dei pazienti, attenuando le tensioni, lo stress e le manifestazioni ansiose e depressive che fungono da cofattori del mal di testa.

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