ICTUS E AGOPUNTURA

RUOLO DELL’AGOPUNTURA NELLA RIABILITAZIONE PRECOCE DELL’ICTUS

L’ictus è il risultato della brusca interruzione dell’afflusso di sangue in una zona del cervello, che entra in uno stato di sofferenza per la mancanza di ossigeno e nutrimento: la conseguenza è la morte – chiamata anche necrosi – di alcune aree del cervello e dei loro neuroni (cellule nervose). Poiché le cellule nervose sono deputate allo svolgimento di importanti funzioni, come muovere un arto o elaborare le sensazioni tattili, termiche, dolorifiche, o ancora il linguaggio, l’ictus comporta la perdita parziale o totale di una o più di queste funzioni. Anche se i neuroni sono in grado solo in parte di rigenerarsi (un tempo si riteneva persino che non si rigenerassero affatto), è però possibile un recupero, a volte trascurabile, altre volte spettacolare, delle abilità perse, e questo grazie alla possibilità di formare nuove sinapsi cerebrali, che vanno a colmare quelle perse: si parla di plasticità neuronale. Esiste però un “periodo finestra” in cui la plasticità è più vivace, e va stimolata con gli opportuni interventi riabilitativi, tra cui l’agopuntura: prima si agisce, meglio è. Terminato il periodo finestra, i meccanismi di riparazione diventano meno efficienti, e quindi la possibilità di andare incontro ad ulteriori miglioramenti si restringe. Lo scopo dello studio che descriviamo, condotto da Chen L e Fang J su ben duecentocinquanta pazienti e pubblicato nel 2016, si prefigge proprio l’obiettivo di valutare l’efficacia dell’agopuntura nel trattamento precoce dell’ictus.

Trattamento precoce dell’ictus con agopuntura:cosa aspettarsi?

Duecentocinquanta pazienti affetti da ictus sono stati suddivisi in due gruppi in modo “casuale” (in statistica si parla di randomizzazione): agopuntura (AG) e non agopuntura (NAG). I pazienti del gruppo AG sono stati sottoposti a 18 sedute di agopuntura in un periodo di tre settimane. Ogni paziente è stato valutato con appropriate scale alla prima, alla terza e alla settima settimana:
• NIHSS (National Institutes of Health Stroke Scale) per quantificare la menomazione complessiva conseguente all’ictus
• Fugl-Meyer Assessment (FMA) per la funzione motoria
• Bedside Swallowing Assessment (BSA) e studio videofluoroscopico (VFSS) per la valutazione della deglutizione
• Mini-Mental State Examination (MMSE) e Montreal Cognitive Assessment (MoCA) per la funzione cognitiva. Infine, e’ stato anche valutato il grado di sicurezza dell’agopuntura.
I pazienti trattati con agopuntura, rispetto a quelli non trattati, hanno ottenuto miglioramenti significativi sulla maggior parte delle scale, in particolare la NIHSS, la VFSS e la MoCA; solo quelli del FMA non si erano ridotti in modo significativo, almeno per quanto concerne la funzione motoria degli arti superiori. Significativo è poi nel gruppo AG un maggior numero di pazienti  che hanno recuperato la funzione della deglutizione. La metodica è infine associata ad una bassa incidenza di lievi reazioni avverse (piccoli ematomi etc…).
Lo studio, condotto su un rilevante numero di individui, dimostra quindi i numerosi vantaggi di effettuare precocemente il trattamento con agopuntura in chi è reduce da un ictus.
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