La Moxa

moxa1 agopuntura torino

 

“Per essere davvero efficace, l’agopuntura deve utilizzare anche la moxa. Questa antica tecnica viene utilizzata nello studio del dottor Giuseppe Fatiga di Torino. Chiama il 3809043007 per contattarlo”

Oltre che attraverso gli aghi, i punti di agopuntura possono essere stimolati in modo efficace anche con il calore; molto spesso le due tecniche sono abbinate, con applicazione di calore sugli aghi.
A Torino il dottor Fatiga sfrutta l’associazione di agopuntura e moxa per ottenere i migliori risultati terapeutici.

Il termine “moxa” si riferisce ad un antico ideogramma cinese, che letteralmente significa “fuoco che brucia lentamente senza fiamma”: sin dagli albori della tecnica si utilizza infatti una pianta essiccata, l’ “artemisia vulgaris”, capace di bruciare lentamente e di sviluppare calore, ma senza produrre alcuna fiamma.

L’artemisia vulgaris essiccata può essere utilizzata sotto forma di conetti, cilindri ma più spesso di sigari, che vengono accesi con un comune accendino e posti ad una distanza di 1-2 centimetri dalla cute sul punto di agopuntura, rilasciando un intenso e piacevole calore.

Nel corso della combustione la moxa si trasforma in cenere che, cadendo accidentalmente sulla cute, potrebbe causare ustioni. Per tale ragione il dottor Fatiga, nel suo studio a Torino, utilizza appositi “”cestelli” di metallo che vengono fissati sul manico dell’ago e al cui interno viene riposta la moxa di artemisia. I cestelli trattengono efficacemente la cenere e le impediscono di cadere sulla cute.

Esistono anche moxatori elettronici, cioè strumenti elettronici molto sofisticati che emanano uno speciale raggio infrarosso, del tutto innocuo e a norma CE, capace di sviluppare un calore identico come qualità e intensità a quello dei sigari dell’artemisia vulgaris.

mxatore elettronico agopuntura torino

 

Il moxatore elettronico ha anch’esso la forma di un sigaro; una delle sue estremità  è provvista di una “testina” che rilascia il raggio infrarosso in direzione della cute.

Durante l’utilizzo di questo dispositivo non si forma cenere, e quindi il rischio di ustione è pressoché nullo.

La moxa è una tecnica efficacissima ed imprescindibile in alcune condizioni:

 

  • nei disturbi ortopedici cronici dove i muscoli si presentano duri e contratti e con perdita del loro tono e consistenza, a causa di un ridotto apporto di sangue e di un ristagno di liquidi e sostanze tossiche (come il noto l’acido lattico). La moxa è capace di riattivare la circolazione al loro interno, rimuovendo anche le sostanze tossiche che si sono via via accumulate. L’arrivo di “nuovo sangue” consente al muscolo di recuperare tono ed elasticità.

Un esempio di tali patologie sono le capsuliti adesivi di spalla e le cosiddette “spalle congelate” (vedi dolore alla spalla)

 

  • Quando i tessuti si presentano gonfi e pallidi, per la presenza di liquido di “edema” al loro interno, che non riesce ad essere drenato dai vasi “linfatici” a causa di un blocco della circolazione locale. La moxa consente di migliorare la circolazione linfatica e di ridurre il gonfiore. Tipico esempio sono i ristagni linfatici delle gambe.

 

  • Quando nel corpo è presente del freddo “interno” che causa sintomi come rallentamento, svogliatezza, umore un po’ depresso, condizione tipica ad esempio dei soggetti anziani. L’utilizzo della moxa ha un potente effetto di “tonificazione” in queste situazioni.

Queste condizioni vengono trattate a Torino dal dottor Fatiga, che associa la moxa all’agopuntura.

“Il dottor Giuseppe Fatiga è un medico specializzato in agopuntura di Torino esperto nel trattamento con moxa. Chiama il 3809043007 per prenotare il tuo trattamento”

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