La postura yoga

LA POSTURA YOGA: SAMASTHITI
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Nella stazione eretta il corretto allineamento posturale prende il nome di Samasthiti, che letteralmente significa “stare in piedi in modo uguale”. Questa posizione di base è il punto di partenza per qualsiasi altra posizione dello yoga.

I piedi, paralleli tra loro e distanziati di 3 dita, sono saldamente ancorati al suolo per consentire un perfetto radicamento con la “terra”. Attraverso un corretto appoggio del piede, l’energia cinetica gravitazionale può scaricarsi a terra, generando una corrente energetica “di rimbalzo” che dai piedi si propaga verso l’alto nutrendo e tonificando il corpo.

Questo “rimbalzo” avviene in modo sincrono con il respiro. Nell’inspirazione l’abbassamento del diaframma favorisce un allungamento “passivo” del corpo, senza alcuno sforzo. L’energia va in basso e poi rimbalza passivamente. Questa fase coincide con il “lasciare andare” il passato, liberandosi degli schemi mentali che ci impediscono di vivere il “qui ed ora”.

Nell’espirazione invece il diaframma ed il torace si contraggono, per cui per conservare la normale altezza il corpo deve svolgere un’azione di allungamento “attivo”. L’espirazione introduce nel nostro organismo energia “nuova”, attraverso cui costruiamo appunto il futuro.

Nel samasthiti i piedi si appoggiano in modo forte sull’arcata plantare esterna, e questo impedisce all’arco interno di “sprofondare”. E’ questa infatti una condizione molto diffusa tra le persone che soffrono di problemi posturali, e che determina un’alterazione della posizione delle rotule. L’alterazione dei rapporti tra le rotule, la tibia e il femore, predispone a sua volta alla sindrome femoro-rotulea (vedi pagina sindrome femoro-rotulea).

Mettere in lieve tensione i muscoli interni della coscia e della gamba facilita ulteriormente il corretto allineamento delle rotule. Le ginocchia sono lievemente piegate e le cosce sono spinte lievemente all’indietro.

Il bacino è altrettanto importante per una corretta postura: il centro di gravità deve trovarsi infatti al suo interno. Affinchè ciò si realizzi il sacro deve essere correttamente allineato, attraverso un leggero spostamento verso l’alto dell’osso pubico, e il coccige deve trovarsi in posizione “verticale”, nè ante-posto nè retro- posto.

Se il bacino è stabile, il peso del corpo si “scarica” in modo fisiologico, assorbito in buona parte dalla articolazioni sacro-iliache, senza sollecitare in modo anomalo la “cerniera” lombo-sacrale. La corretta postura del bacino consente infine di ridurre la curvatura lombare, che è comunemente accentuata nelle iperlordosi.

Anche la curvatura “cifotica” del dorso, molto frequente, può essere corretta dal samasthiti. Innanzitutto avvicinando il mento allo sterno, con un movimento “alla Totò”, e poi mettendo in lieve tensione i muscoli posteriori del collo. Anche gli arti superiori contribuiscono a ridurre la cifosi dorsale e ad allungare il corpo: mettendo in tensione la parte interna della mano e dell’avambraccio, soprattutto nel “punto karate” situato alla base del mignolo della mano, si può trasmettere una forza di tensione che, attraverso il muscolo tricipite del braccio, raggiunge il dorso.

Questa tensione permette anche di elevare il “giugulo” durante il respiro, allungando ulteriormente la parte alta del tronco e il collo. Come si vede nel samasthiti tutte le strutture del corpo raggiungono una postura “ideale”, con una correzione automatica di tutte le alterazioni posturali più comuni, dal piede fino alla testa.

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