Disturbi ortopedici e Agopuntura: quante sedute occorrono?

Agopuntura a Torino: quante sedute occorrono prima che l’agopuntura funzioni?

L’azione dell’agopuntura è basata sull’infissione di aghi, che innescano una serie di reazioni nell’organismo finalizzate a recuperare il suo stato di equilibrio. Quanto più profondo è lo squilibrio, tanto maggiore è quindi il tempo di cui l’agopuntura ha bisogno, ma la sua azione è generalmente rapida, e si manifesta quasi sempre dopo poche sedute, talora dopo una sola sola seduta. Innanzitutto la rapidità di azione dipende da quanto tempo è presente la patologia: nei casi acuti insorti da pochi giorni o settimane, come nel colpo della strega, nel torcicollo acuto, nei problemi acuti della spalla etc…già al termine della prima seduta di trattamento i sintomi come il dolore, la rigidità e la restrizione dei movimenti, appaiono spesso significativamente migliorati, ed il beneficio raggiunto si consolida ulteriormente il giorno successivo e quelli a seguire. In questi casi, due-tre sedute sono generalmente sufficienti per risolvere il problema. Nei disturbi insorti da diversi mesi, o in fase cronica, il miglioramento non è così rapido ed eclatante, ma si palesa comunque in tre-cinque sedute: all’inizio il beneficio può essere lieve, ma di seduta in seduta seduta si rafforza sempre più, finché, dopo circa cinque-dieci sedute, il problema appare decisamente ridimensionato, e non di rado sparisce completamente.

Agopuntura a Torino: da cosa dipende il grado di risposta all’agopuntura? 

La durata del disturbo è il primo fattore a condizionare i tempi e il grado di risposta all’agopuntura, ma non è il solo. Un secondo fattore è la gravità della patologia sottostante: un disturbo può infatti essere comparso da pochi giorni, ma può essere così importante da richiedere diversi mesi per guarire. Un esempio è rappresentato dall’ernia del disco: esordisce all’improvviso come il colpo della strega, ma a differenza di quest’ultimo non regredisce in una-due sedute. Anche nelle ernie del disco l’agopuntura è un aiuto formidabile in termini di riduzione del dolore, dell’infiammazione e delle contratture, ma occorre del tempo affinché il materiale erniato venga progressivamente riassorbito, smettendo di comprimere una radice nervosa: in queste situazioni le sedute sono più ravvicinate, almeno due alla settimana, per un totale di cinque-dieci, portando il paziente ad una notevole attenuazione dei sintomi e ad un recupero di un’adeguata qualità della vita e del riposo notturno. Terminato questo ciclo, un’eventuale fisioterapia può consentire di completare il percorso terapeutico; anche l’ozonoterapia può accelerare il fisiologico riassorbimento del materiale erniato.

Ci sono persone che non rispondono all’agopuntura?

Può talvolta accadere che un paziente non risponda all’agopuntura. Dopo un numero massimo di tre-cinque sedute la stragrande maggioranza dei soggetti avverte i primi miglioramenti, anche nei casi più gravi: se questo non accade, conviene optare per altre terapie, come quella farmacologica, o comunque effettuare ulteriori approfondimenti, clinici e strumentali. Occorre comunque fare un’importante considerazione, troppo spesso trascurata: anche se la patologia non sembra migliorare in modo importante per effetto dell’agopuntura – come nelle patologie molto datate e nei soggetti anziani – questa terapia si dimostra spesso comunque utile, rendendo efficaci i farmaci – anche per dosi molto basse – laddove prima sembravano del tutto inutili.

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