Allergie: l’elettroagopuntura sull’agopunto ST-36 migliora l’infiammazione e regola il sistema immunitario

AGOPUNTURA E SISTEMA IMMUNITARIO NELLE ALLERGIE

Oggi sappiamo che le allergie sono il risultato di una profonda alterazione del funzionamento del sistema immunitario. In particolare, la produzione delle ben note Immunoglobuline di tipo E (IgE), che spesso vengono misurate nei soggetti allergici con specifici esami di laboratorio, dipende dal fatto che i vari tipi di linfociti T non sono più in equilibrio tra loro: questo vale soprattutto per il linfociti T helper 1 (Th1) e T helper 2 (Th2). Lo studio che propongo, condotto da Zhigang Wang e collaboratori nel 2017 su modelli murini, mira a valutare proprio gli effetti dell’agopuntura sul sistema immunitario, contribuendo quindi a spiegare l’efficacia dell’agopuntura nelle patologie di tipo allergico.

GLI EFFETTI DELL’AGOPUNTURA

Lo studio ha utilizzato una particolare forma di agopuntura, l’elettroagopuntura (EA), che stimola in modo particolarmente energico le risposte biologiche. Per prima cosa è stata indotta nei topi una classica reazione allergica somministrando la ovalbumina (proteina dell’uovo), verificando quindi come l’agopuntura influenzasse le risposte allergiche dei topi. In particolare, è stato stimolato il punto ST-36 zousanli, che secondo la Medicina Cinese esercita notevoli effetti sul funzionamento del sistema immunitario. Il trattamento con EA su ST-36 ha “stoppato” sul nascere le reazioni di tipo allergico, riducendo il numero delle cellule infiammatorie nei tessuti. Anche la concentrazione di Immunoglobuline di tipo G e di tipo E è stata ridotta in modo importante dall’EA, così come la concentrazione dell’ IFN-gamma e del TNF-alfa, due potenti sostanze ad azione infiammatoria. In aggiunta, sono stati riscontrati significativi effetti proprio sui linfociti T helper, bloccandone la trasformazione in T helper 1. In ultima analisi, l’EA ha ridotto l’infiammazione allergica cutanea mediata dai linfociti T helper 1, ripristinando l’equilibrio tra i Th 1 e i Th2 e frenando la differenziazione dei Th1. Concludono gli autori, l’EA sul punto ST-36 potrebbe essere una terapia utile e promettente per ridurre la risposta infiammatoria allergica dovuta ai linfociti T helper 1.

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